Il teatro, regalo alla coscienza

Molti applausi e consensi per messa in scena, da parte della compagnia teatrale saluzzese “La Scossa”, della commedia in due atti “Il cappotto” liberamente tratta dall’omonimo racconto di Nicolaj Gogol, 1842, che alcuni di noi ricordano nella versione cinematografica di Alberto Lattuada con Renato Rascel nei panni del povero impiegato comunale, uscito nelle sale nel 1952 e poi più volte riproposto dalle Rai degli inizi con intenti educativi.

Il testo originale è stato ripreso da Valerio Dell’Anna (direttore della compagnia che ha firmato anche la regìa dello spettacolo) e tagliato su misura: il protagonista non è più un oscuro impiegato del regime zarista ma una brava, quanto maltrattata, ricamatrice – Elsa – che finalmente riesce ad avere un bel cappotto... La vicenda dev’essere vista a teatro e non andremo quindi oltre con la trama se non per sottolineare l’impegno generoso degli attori e dei tecnici per la messa in scena della commedia.

Elsa è impersonata da Tiziana Rimondotto, le terribili direttrici da Lucetta Paschetta e Paola Isoardi,  la signora Pia è Pia Cappelli Ghigo, Valerio Dell’Anna veste i panni del sarto Basilio mentre Giorgio Lusso è sia il vile ladro che la burocratica guardia, doppio ruolo anche per Andrea Fenoglio graduato e sottufficiale di polizia, Davide Gagna è il cinese. L’assistente alla regia è Isabella Signorile, la scenografia di Mario Aigotti, la consulenza musicale di Enrico Sabena, le luci e le proiezioni sono dirette da Franco Carletti. Una collaborazione è venuta dalla scuola di danza “Piccat”.

“Lo spettacolo coincide con i nostri vent’anni  – spiega Valerio Dell’Anna, già magistrato e quindi assessore alla cultura del Comune di Saluzzo – Iniziammo con il corso di recitazione e oggi ci sono cinque compagnie riunite nel circolo “Teatro del Marchesato”, oltre ai corsi che continuano, segno di una vitalità e di una passione condivisa da oltre un centinaio di persone”. Le compagnie sono: “Il Teatro del Marchesato” (diretta da Nuccio Cantamutto), “Fuori di Testa” (Ugo Rizzato), “La Scossa” (Valerio Dell’Anna), “Macchia impossibile” (Laura Sassone), “La Fenice” (Anna Gavatorta): ciascuna mette in scena uno spettacolo l’anno con sette repliche in città, a volte anche fuori. “Il cappotto”, ad esempio, sarà proposto anche a Busca. 

“Saluzzo risponde bene a queste  proposte teatrali – prosegue Dell’Anna – tanto che la nostra sala è pressoché sempre esaurita con i suoi 90 posti. Noi di certo, tra prove e recite, cerchiamo di dare il meglio”.

Oltre a quelle riunite nel circolo del Teatro del Marchesato, ci sono altre compagnie teatrali  in città: “Vittorio Abbà” (con Giorgio Berardo, Donatella Percoco, Corrado Vallerotti) e, sul fronte del varietà dialettale, la compagnia dell’Oratorio don Bosco diretta da Enrico Manino e Giovanni Rabino.

Banalizzando si potrebbe pensare a Saluzzo come ad una città che ama il teatro ma non è  così: il cartellone di spettacoli proposto per anni dall’Assessorato alla Cultura del Comune con l’ottima Assemblea Teatro, pur essendo di alto profilo, non sempre infatti ha registrato molte presenze di pubblico registrando comunque grande consenso e successo. Occorrerà insistere: in ogni caso il teatro è un grande regalo che facciamo alla nostra coscienza. Per divertirci  pensando.

 

Alberto Gedda

 

https://www.corrieredisaluzzo.it/nws/14304/2019/1/31/Le%20nostre%20storie%20di%20Alberto%20Gedda/Il-teatro,-regalo-alla-coscienza

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