Stagione 2023/2024

TEATRO PROSA SALUZZO

Regia di : Emiljano Palali

 “Chloé” è una commedia che mette in scena un dibattito su quale sia il confine tra la realtà e la finzione, tra l'umano e il non umano, tra l'amore vero e l'amore simulato.

Quest’opera, attraverso il personaggio di Giulio e la sua relazione con Chloé, mette in discussione i concetti di identità, desiderio, e relazione umana.

Il tema dei robot è un argomento attuale e di grande interesse per la società contemporanea, poiché solleva diverse questioni etiche e morali legate all'uso della tecnologia nel campo delle relazioni umane.

La commedia si presenta come uno spettacolo divertente ma allo stesso tempo profondo, in grado di far riflettere sulle conseguenze emotive e psicologiche che potrebbero derivare da una relazione con un’intelligenza artificiale.

Il testo offre uno spaccato della società moderna e delle sfide che tutti noi dobbiamo affrontare nel confrontarci con il progresso tecnologico e le sue implicazioni sulle nostre vite personali.

La commedia invita il pubblico a interrogarsi su cosa significhi veramente amare e essere amati, indipendentemente dall'origine o dalla natura.

SPIRITO ALLEGRO

di Noël Coward

Regia di : Ugo Rizzato /Lionello Nardo

 Lo scrittore inglese Charles Condomine, a corto di idee, ha intenzione di scrivere un romanzo del genere spiritico/mistico.

Per documentarsi sull'argomento, organizza una seduta spiritica invitando gli intimi amici i Signori Bradman.

Alla seduta partecipano Charles, la seconda moglie Ruth, George e Violet Bradman. La seduta medianica è gestita dalla famosa, ma anche maldestra medium Madame Arcati, da cui Charles vorrebbe prendere spunto per il suo nuovo romanzo. Madame Arcati, nella sua elaborata e divertente trance, evoca uno spassoso spirito. Vani i tentativi della medium di porvi rimedio, il divertente spiritello scombussolerà ancora di più la già precaria pace familiare.

LE COGNATE di Michel Tremblay

Regia di : Laura Sassone

“Le Cognate” di Michel Tremblay ci è apparso a prima lettura come uno spettacolo corale, il cui punto di forza risiede proprio nella presenza in scena costante di un grandissimo numero di attrici.

L’interesse del cast si è subito concentrato sulla forza di questa presenza in scena, sulla coralità che i caratteri pur diversi dei personaggi vanno a creare, dando vita a una polifonia di voci femminili che raccontano diversi universi e immaginari della vita casalinga degli anni 50.

La protagonista Germaine ha vinto un milione di punti, con cui ha intenzione di rifarsi tutta la casa con i numerosi premi a cui potrà accedere. Invita dunque amiche e parenti per un party casalingo, che, tuttavia, si rivelerà essere un vero e proprio covo di vipere, in cui ogni personaggio emergerà per le proprie attitudini e nevrosi.

Dietro gli innegabili momenti di divertimento, risate e sarcasmo si celano infatti momenti di riflessione e di presa di consapevolezza dolorosa da parte di ogni personaggio sulla scena, che si mette a nudo nei confronti del pubblico andando a raccontare e quasi a confessare i pensieri più segreti della propria esistenza.

IL LUPO PERDE IL PELO… di Ray Cooney

Regia di : Lionello Nardo

John Smith, un tassista londinese di mezz’età, vive serenamente la sua bigamia, dividendosi tranquillamente tra le sue due famiglie. Ma un evento inatteso arriva a sconvolgere il suo tran tran quotidiano.

La felicità che John si è costruito con fatica e con una vita frenetica rischia di crollare come un castello di carte.

Sarà compito del suo migliore amico, Stanley, coprirgli le spalle, in un crescendo di inganni e equivoci, con l’obiettivo, forse irraggiungibile, di evitare il disastro.

PETER PAN: OVVERO IL MONDO CHE NON C’È

di Raffaella De Vita

Regia di Lucetta Paschetta

Peter Pan è il bimbo che non volle crescere; è un invito ad abbandonarsi agli allettamenti della fantasia e di assaporarne la gioia spensierata.

Peter Pan è contento di restare “mezzo e mezzo”, mezzo bestiolina e mezzo uomo; ignorante per intero, ma fornito di un misterioso potere di conoscenza intuitiva, immediata, che i sapienti non hanno (non hanno più da quando hanno cessato di essere bambini).

Un abbozzo di bambino somigliantissimo a tutti i bambini veri; che vive in un paese “che non c’è”».

Peter Pan è un personaggio che parla a tutti: l’incarnazione ideale, il simbolo di qualcosa che almeno in parte ciascuno di noi ricorda di avere provato.

Quel bisogno di affermare la propria personalità che si trova dentro ognuno di noi; ed è un bisogno che spesso prende la forma del rifiuto, del rifiuto di quanto il mondo adulto propone.

Evadere dal carcere della realtà e, seguendo il suono del piffero di Peter; raggiungere il Paese che non c’è, patria di tutti gli uomini aperti alla poesia.

La patria degli attori! Perché nessuno, come noi, non cessa mai d’essere bambino. Tutte le sere evadiamo dal carcere della realtà e, alle volte, in certi momenti magici, riusciamo anche a volare. A volte anche con chi ci sta guardando: per il tempo dello spettacolo!