Tre atti di Luigi Pirandello
Regia di Ugo Rizzato
Compagnia Teatrale "La Fenice"
Personaggi e Interpreti:
Angelo Baldovino - Ugo Rizzato
Agata Renni - Gabriella Molineri
Maddalena ( sua madre ) - AnnaMaria Gavatorta
Il Marchese Fabio Colli - Lionello Nardo
Maurizio Setti ( suo cugino ) - Carlo Panero
Il Parroco di Santa Marta - Claudio Nasi
La cameriera - Isabella Signorile
La comare - Daniela Roasio
Regia: Ugo Rizzato
Luci e suoni: Franco Carletti
Video e Scenografia: Ugo Rizzato
Costumi e acconciature : Daniela Roasio
“Il piacere dell'onestà” è un'opera tratta dalla novella "Tirocinio" del 1915. La trama della commedia è ingannevolmente lineare, perché affronta temi a carattere esistenziale, come quelli della differenza tra l'essere e l'apparire o tra la " maschera " e chi si è veramente.
Il protagonista : Angelo Baldovino è un uomo solo , vive confinato nella solitudine dell'uomo rovinato dal gioco d'azzardo, costellato di imbrogli e di castighi dovuti a questo vizio.
Su invito di un suo vecchio compagno di gioventù : Maurizio Setti, accetta di unirsi in matrimonio ad Agata Renni, la giovane che aspetta un bambino dal Marchese Fabio Colli, il quale non la può sposare perché già ammogliato.
Questo matrimonio, combinato dal Setti e promosso dalla madre di Agata : la signora Maddalena, è stato concordato per creare "l'apparenza della rispettabilità" e permettere il continuare della tresca tra il Marchese ed Agata . Baldovino con questa scelta, vuole farsi vendetta “contro la società che non gli fa sconti del suo passato, negandogli ogni firma”, cercando di apparire "onesto" in un mondo che non rende affatto facile esserlo. "L'onestà " è la sola e irrinunciabile clausola che viene richiesta a Baldovino nel suo "artificioso" ruolo di marito.
Le conseguenze di quest'onestà spingono Angelo a comportarsi in modo sempre più sincero con tutti i protagonisti della vicenda, mettendo in risalto le profonde distonie d'animo e le contraddizioni, nelle quali, solo la giovane Agata ne aveva colto il senso profondo, rifiutando l' apparenza che tutti avevano costruito attorno a questa "sventura": il dramma di sopportare "un'onestà fittizia e fuori natura" a cui non è possibile dare una maschera formale.