Compagnia Teatrale "La SCOSSA"
“Il Cappotto” di Gogol, é forse il più noto tra i “Racconti di Pietroburgo” (vale la pena di rileggerli), e rappresenta la toccante e al tempo stesso umoristica allegoria della condizione umana in una società, come era quella zarista , arida e povera di valori spirituali, in cui lo status sociale, rappresentato da un cappotto costoso ed elegante, conta più delle qualità umane.
La protagonista della storia è alla ricerca affannosa di quella apparenza che può donarle la dignità ed il rispetto degli altri, che meriterebbe, ed a cui aspira.
Ma, appena realizzato il suo sogno, viene trascinata di nuovo nella abituale mediocrità dalla perdita drammatica del suo cappotto, e ne è travolta fino alla follia.
“Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol”.
Con queste parole Dostoievsky tributava a Nicolaj Gogol la primogenitura di una vasta categoria di personaggi di cui la letteratura mondiale è piena: insoddisfatti, vilipesi, addirittura perseguitati e spesso rassegnati.
Allegoria fuori dal tempo, ai giorni nostri potrebbe essere forse Fantozzi la versione clownesca di questa condizione umana buffa e patetica.
La messa in scena della Compagnia La Scossa è un libero adattamento del racconto di Gogol , in una galleria di personaggi ora comici, ora sinistri.
Valerio dell'Anna
Regia: Valerio Dell'Anna
Interpreti:
Elsa: Tiziana Rimondotto
La Zerilli: Lucetta Paschetta
La Francino: Paola Isoardi
La Signora Pia: Pia Cappelli Ghigo
Basilio, sarto: Valerio Dell'Anna
Un rapinatore, un agente: Giorgio Lusso
Un graduato, un sottufficiale: Andrea Fenoglio
Il Cinese: Davide Gagna
Assistente alla regia: Isabella Signorile
Consulente musicale: Enrico Sabena
Allestimento: Mario Aigotti
Tecnico suono e luci: Franco Carletti
Trucco: Camilla Dalmasso - "Il Bello delle Donne" - MANTA
Con al collaborazione della Scuola di Danza GRAZIA PICCAT
Commedia in due tempi di VALERIO DELL'ANNA ispirata al racconto di NICOLAJ GOGOL
Che il cappotto sia bello o brutto non è indifferente, perché è falso che l’abito non fa il monaco.
Ispirata all’omonimo racconto di Gogol, narra la storia di Elsa la ricamatrice e del suo cappotto nuovo, della sua gioia semplice e ingenua nell’indossarlo, della costernazione per la sua perdita e dei tentativi disperati di ritrovarlo. E così si spiega come mai, vicino al Ponte del Pozzo Grande, compare di tanto in tanto il fantasma di una donna.
Foto: Davide Tolis - Immagine Saluzzo